Ad Alfedena da tempo immemore, l’ultimo giorno del mese di febbraio, si inscena una pantomima denominata “A te pumba mè“. Evento che coinvolge tutta la piccola comunità dell’Alto Sangro e che recentemente è stato attenzionato ad Ardesio (Bg) per alcune similarità a un rito che celebrano a gennaio.
Il docente del l’Università degli Studi di Pavia e studioso di antichi riti e tradizioni agro-pastorali, Giovanni Mocchi, scoprendone l’importanza – per il tramite del comune lombardo – ha invitato una delegazione di Alfedena a un confronto tematico ad Ardesio e all’avvio di uno scambio di visite – a cominciare dal prossimo anno – per le giornate celebrative in Lombardia e in Abruzzo.
Ieri pomeriggio, presso la sala conferenze ‘Caritas’, il Comune ha organizzato un convegno animato dall’appassionata ricercatrice della storia e il folklore locale, Leondina Crispi, Ufficiale di Anagrafe e Responsabile della biblioteca comunale, introdotto dall’Assessore Angela Spada. E al quale ha portato il suo saluto il sindaco Luigi Milano. Collegato da Ardesio ha seguito con interesse la relazione della Crispi anche il professore Mocchi in modalità webinar.
Al termine del meeting il corteo dei figuranti, seguito da una buona partecipazione di cittadini, ha sfilato sulle strade del borgo con i campanacci per scacciare l’inverno e salutare l’arrivo di marzo. A tutti i partecipanti sono stati offerti ‘Lullit e fasciuol‘ (pietanza tipica di Alfedena), cucinati con maestria da Carolina Di Luozzo e Enza D’Amico. Mentre l’insostituibile fisarmonica di Crispino Crispi ha riacceso le atmosfere dei bei tempi in piazza Sannitica.