Lettere “anonime” o meglio firmate da qualche cittadino sconosciuto che ha utilizzato nome e cognome noti nel passato del paese, ed indirizzate al Prefetto di Isernia, al Presidente della Provincia ed al sindaco nelle quali lo stesso lamentava dell’abbandono e del cattivo stato di alcune strade del centro. E’ successo Belmonte del Sannio dove la sindaca Anita Di Primio ha immediatamente portato all’attenzione i tutti, tramite i social, la risposta al fantomatico Cardarelli firmatario della missiva.
“Ipotizziamo già chi sia il firmatario della lettera –ha esordito il sindaco– comunque l’Amministrazione Comunale di Belmonte del Sannio intende ricordare che le porte del Comune sono aperte a tutti i cittadini, quindi chiunque avesse bisogno di presentare istanze o segnalazioni può tranquillamente farlo negli orari di apertura degli uffici oppure inviando comunicazioni scritte, tramite posta ordinaria, mail o pec, in piena libertà e firmandosi col proprio nome senza celarsi dietro l’anonimato o peggio ancora dietro false generalità.
Questa Amministrazione – ha aggiunto Di Primio– è da sempre aperta al dialogo ed al confronto e non intende relazionarsi con ignoti che non hanno il coraggio di proporsi e di esporsi.
Condannando gli atteggiamenti di codardia e di viltà in quanto ritenuti offensivi per la morale comune, comunichiamo che tutte le istanze e/o segnalazioni carenti di dati anagrafici o con dati non riconducibili a persone reali che perverranno a questo Ente, non verranno in alcun caso prese in considerazione.
Vogliamo, inoltre, ricordare a tutti che siamo in un paese libero con diritto di espressione e che pertanto ognuno nel suo piccolo può contribuire a rendere migliore il luogo in cui vive mettendoci la propria faccia, dimostrando, così, di avere quelle qualità di audacia e di coraggio che ogni cittadino che si rispetti dovrebbe possedere.
A tal riguardo –ha concluso – riteniamo opportuno riportare un passaggio di una famosa canzone di Giorgio Gaber: “La libertà non è star sopra un albero. Non è neanche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”.