Giornata afosa in città. Perche non trovare un po’ di refrigerio in montagna?. Uno sguardo su internet, sull’Alto Molise. Ecco un polmone di verde, anzi una vera foresta alla. Riserva Mab di Vastogirardi, leggo, ma soprattutto percorso per disabili, area attrezzata per disabili e a disposizione degli scooter elettrici per chi non può deambulare. Fa per me.
Chiedo all’amico di turno di accompagnarmi. Mettiamo in auto la sedie a rotelle e partiamo. In fondo circa venti chilometri si affrontano con agevolazione.
Ci accolgono le montagne del Molise altissimo. Delle abetaie immense. Un verde nel quale ti ci perdi. Nonostante il caldo dei circa 30 gradi l’aria è stupenda: pulita, tersa e non umida ed appiccicosa come in città. Ci fermiamo all’ingresso della riserva. Vicino al bar per un immediato caffè. Macchina fotografica e teleobiettivi per catturare le immagini dei cervi, dei volatili e degli altri animali nei cosiddetti recinti.
Non ci sono parcheggi riservati ai disabili; pazienza di spazio ce n’è anche se un po’ distante. Nel piccolo bar, vedendoci in carrozzina e con estrema gentilezza, ci dicono che possiamo arrivare fino su in auto, davanti lo stabile dei Carabinieri-Forestale, da dove si snodano i sentieri, onde evitare i circa 400 metri in salita che sfiancherebbero chiunque. Unico handicap è passare millimetricamente di fianco ad una transenna che blocca il passaggio delle auto.
Ce la facciamo con la nostra jeep dopo aver rinunciato ad inerpicarci a piedi. Lo spettacolo è unico, maestoso con migliaia di alberi secolari dai quali escono i rumori della foresta ed i richiami degli uccelli. Con vero entusiasmo arriviamo fin su. Il rombo del motore della nostra auto fa subito uscire dal casolare un uomo, forse un custode.
Ci vede in difficoltà e con estrema cortesia ci chiede se avessimo bisogno di aiuto oltre a ricordarci che lì il mezzo non può sostare. Chiediamo subito la disponibilità degli scooter elettrici per disabili e notizie sul percorso riservato ai diversamente abili e sui recinti dei cervi e sulla fauna.
Un sorriso dell’uomo che visibilmente mortificato ci dice che gli scooter sono rotti da tempo, che il percorso riservato ai disabili è chiuso perché quasi impraticabile e che anche gli altri sentieri che portano ai recinti sono pressoché inaccessibili per vari avvallamenti e dei vari punti con fondo stradale caratterizzato dal brecciolino che non permetterebbe la spinta della sedia a rotelle.
Ci guardiamo tutti perplessi. Ma sul sito internet della Riserva Mab tutto ciò non è indicato. Anzi la diversità, la disabilità sembra abbattuta in questo contesto. Tutto falso. L’uomo non sa proprio che rispondere.
Lo salutiamo per andar via. Rimettiamo macchine fotografiche ed obiettivi nelle custodie e la sedia a rotelle nel portabagagli con la considerazione che se questo luogo non fosse in Molise certamente sarebbe curato di più ed avrebbe mota più affluenza. Forse con un piccolo costo di un biglietto si potrebbero avere immediati fondi per sopperire le carenze anche verso i diversamente abili od altro.
Ripartiamo profondamente delusi e con la consapevolezza che così non si può fare turismo e che i “diversi” restano “diversi”, nonostante tutto.
Addio Mab.