Oggi il mio pensiero va ad un ragazzo davvero speciale. Il suo nome, Alessio, riecheggia spesso e volentieri tra le pergamene e premi letterari di importanza nazionale. Scrive poesie, dediche, racconti. Dedica se stesso alla promozione solidaristica verso un mondo che molti chiamano “ disabilità “. Disabilità è una parola che non rende onore a persone che “ fortunatamente “ hanno un approccio con la vita, decisamente “ anormale”.
Schiettezza, spontaneità, amore, passione, forza e voglia di vivere senza pari. Una canzone del passato non proprio recente, del mitico Giorgio Gaber, declina “ Ma per fortuna che c’è Riccardo che da solo gioca a biliardo, non è di grande compagnia, ma è il più simpatico che ci sia”. Alessio di simpatia ne ha da vendere, è anche di grande compagnia, sfatando Gaber, ed emana una gioia che colma le tasche vuote di molta gente che non riesce a conservare in esse la pace e la condivisione, di e per un Mondo diverso, per fortuna, oserei dire.
“ Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita/ La gente si sveste, comincia un mondo/Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà “, canta una canzone dell’indimenticabile Rino Gaetano. Un mondo diverso che è sempre più bello da vivere, da copiare, da proporre ai più. In un mondo intriso di sconcertanti antagonisti, non è facile imbattersi in indifferenza, caotiche realtà che ci “ scansano “ da realtà intrinseche alla vita di tutti giorni, facendoci pensare di essere migliori, i migliori.
Se essere deve essere la nostraneità vitale e pensare che morire sia più nobile di dormire; che essere o non essere ci possa far riflettere, se è meglio vivere che sostenere le leggerezze dell’essere, meglio vivere e pensare che essere diversi, essere “ Alessio “, è la realtà bella che ognuno di noi dovrebbe vivere. Alessio vince, sbaraglia, si pone sul quel tron a sentir dei lagni di altri, ma mai diventa la malerba che inaridisce le altre e fa morir.
Mai, vi assicuro. Egli ti grazia con la sua movenza buffa ma sinergica, con le sua parole, per i più incomprensibili, piene di sapore di lavanda, e ti invia saette piene di “ Cuori “ di Pace. Alessio ha la magia nelle mani, l’ipnotismo negli occhi, l’eterea forza, per favorir Amore, nella sua mente. Vince, convince e mi fa “ incazzare, ahahahah “ poiché mi toglie la scena, sempre, anche quando non è lui la prima donna.
E’ davvero un portento. Premi a iosa, e non parliamo di Luigi, buon amico che del diritto ne fa un balletto e un selfie come a dire “ Nella vita occorre esser seri, ma mai banali, e divertirsi nel far divertire anche nella particolarità dell’eccezione”.
Ma torniamo ai premi di Alessio. Moltissimi, ultimo in ordine di tempo, quello conferitogli al concorso “ racconti nella rete “. Lucca la città scelta per la premiazione. Alessio sarà li, vestito di quel “ frac “ che lo accompagna nelle sue uscite da “ Vincitore “ e darà a tutti noi, ancora una volta, la soddisfazione di poter urlare: “ è mio amico, è molisano!”. La mamma, ad onor del vero direbbe “ è Cambuascian “, ma lei non fa testo, è solo la mamma.
Auguri sinceri, amico mio, auguri senza tempo, senza retorica e senza l’incazzamento per avermi ancora una volta, tolta la scena. Dovrò farmene una ragione, prima o poi ma, vorrei solo ricordar alla tua gentil persona, che io fra non molto avrò una certa età. Lasciami godere ancora un po’ il palco anzi, ti prego, quando mi cacceranno via, chiamami a far la tua spalla, ne sarò orgoglioso. Solo così potrò goder la mia vecchiaia ed un giorno prima di rintanarmi in uno ospizio dire a tutti : “ sono stato la spalla del mitico Alessio “.
Ah! Scusami se divago, ma non vorrei dimenticare il tuo amico Lino, sai è anzianotto, ormai si sente un Dio e forse, una parolina di conforto da parte tua, farebbe in modo che prima o poi anche lui li venisse facile ritrovare la sua “ felicità “.
Maurizio Varriano