L’arte nel sangue anzi nel cervello. L’isernino Michele Inno, colpito due anni fa da un ictus ischemico, ha dimostrato al mondo della scienza come la pittura, sua smisurata passione sin da bambino, lo abbia aiutato a rimpossessarsi di un pezzo della propria vita dopo un lungo percorso riabilitativo.
Una storia che ha lasciato un segno anche tra le persone a lui più care. Dopo aver vinto la battaglia contro la morte, grazie a delle terapie efficaci, l’artista è riuscito a riprendere il pennello con la mano sinistra, continuando a creare opere bellissime. Recentemente ha partecipato ad un concorso di pittura a Serino (Av), classificandosi al primo posto. “Nessun giurato conosceva le sue condizioni sanitarie”, tiene a precisare la moglie Maria Maddalena, e non per sottolineare la bravura del marito ma per evidenziare l’eccellente lavoro svolto dai sanitari degli ospedali molisani e dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed.
La nota logopedista molisana, Antonella Gatta (direttore didattico del corso di laurea di logopedia della Facoltà di medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata di Roma), continua a seguire ogni step riabilitativo di Michele, spiegando ad Amolivenews quali tecniche scientifiche sono state messe in campo per favorire la sua ripresa celebrale. Un “Inno” alla vita verrebbe da dire dire parafrasando il suo cognome.
Conosciuto e benvoluto da tutti nel capoluogo pentro. L’assessore comunale di Isernia Luca De Martino ha organizzato una mostra personale che ospiterà tutte le sue opere, comprese quelle realizzate nella fase più delicata della riabilitazione.
L’esposizione avrà luogo per una settimana all’interno della sala espositiva dell’Auditorium, in Corso Risorgimento 221, a partire da sabato 19 novembre.
La direzione artistica è stata affidata all’architetto Antonio Pallotta.
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