Una storia infinita quella della casa dello Iacp di Agnone (Istituto Autonomo Case Popolari) che da anni ed anni offende la bellezza della chiesa di Sant’Antonio che le sta di fronte. Stabile che sarebbe dovuto esser destinato a case popolari e che invece assomiglia ad un rudere.
“Dopo decenni di stallo – afferma il sindaco Daniele Saia– siamo finalmente riusciti a trovare una soluzione concreta per riqualificare il fabbricato di proprietà IACP situato in Via Cavour 61, 62 e 63.
Il recupero dell’immobile e la valorizzazione di questa area del centro storico era un impegno preso dalla nostra amministrazione.
Grazie al finanziamento ottenuto dal PNRR i lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell’edificio potranno avere inizio dopo Ferragosto. Gli interventi saranno effettuati dalla ditta Costruzioni Edili Stradali “Fratelli Di Menna e Figli SRL”. Un sentito ringraziamento al Commissario IACP Mike Matticoli, agli ex Assessori Di Baggio e Niro e all’Architetto Brasiello per il prezioso contributo.
Questo risultato pone fine ad un lungo periodo di stallo burocratico, restituendo dignità ad un immobile abbandonato e degradato. Presto potremo ammirare una parte del nostro centro storico completamente rinnovata, a beneficio di tutta la cittadinanza”.
Si spera che le parole di Saia non facciano eco a quelle fallimentari dei suoi predecessori sindaci.
Era il 2010 quando l’allora sindaco De Vita affermava:
“I lavori per la realizzazione delle case popolari nel rione Sant’Antonio inizieranno entro la fine di luglio. Assicurazione avuta dai vertici dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Isernia. A disposizione il finanziamento di 350 mila euro”.
Poi niente più fino al 2015 quando sulla facciata dell’edificio, lo Iacp montò un grandissimo telo che riproduceva quella che sarebbe dovuto essere l’esterno del caseggiato e che nascondeva le brutture di una palazzina dall’aspetto terremotato. Sempre nello stesso anno ecco la speciale classifica delle opere incompiute in Italia stilata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Una graduatoria che vedeva il Molise piazzato all’undicesimo posto sulle venti regioni italiane con diciotto opere mai ultimate. Agnone, nella “beffarda” graduatoria, contemplava due incompiute. Lo scheletro in cemento dell’ospedale in contrada Marinelli e lo stabile “Made in Iacp” antistante la chiesa di Sant’Antonio nel cuore del centro storico di Agnone. Ma neanche ciò smosse gli animi di chi contava.
Nel 2017 torna d’attualità la casa Iacp col sindaco Lorenzo Marcovecchio.
“A nome dell’Amministrazione Comunale –affermava Lorenzo Marcovecchio- ho il piacere di comunicare che è stata ritirata da parte dello Iacp di Isernia, dietro attiva e costante sollecitudine dell’Amministrazione, la ‘Scia’ per l’esecuzione dei lavori di completamento dei fabbricati posti di fronte la Chiesa di Sant’Antonio. Ora provvederemo ad espletare le procedure di gara per l’affidamento dei lavori”.
Quindi di nuovo buio totale fino ad oggi.
Sperando che le parole del sindaco Daniele Saia siano davvero quelle veritiere e che il palazzo di via Cavour diventi davvero una casa consona al sito storico che l’ospita.