Spesso preferisco scendere e risalire da Castel di Sangro con l’automobile per la vecchia strada statale diciassette. E non c’è una volta che non incontri uno di quei giovani immigrati col cellulare in mano che da Rocca Cinquemiglia fanno come me, su e giù, ma loro inutilmente. Non fanno nulla e credo che l’ozio forzato, cui sono relegati, non deponga a loro favore per poter condurre una vita dignitosa fatta finalmente di lavoro e benessere.
Qualcuno di loro in effetti, forse grazie alla propria intraprendenza, ha trovato lavoro soprattutto presso artigiani e addirittura si è costruito pure una famiglia, bianconera; che bello, son venuti fuori bambini stupendi.
Poi ti giri intorno, cammini, sosti in piazza ed è ricorrente sentire la difficoltà di trovare personale nelle attività turistiche ristorative e alberghiere.
Ci fosse ancora il nostro amato parroco Don Edmondo, poi nominato responsabile della CEI per il turismo e l’emigrazione, certamente ci avrebbe messo mano in una situazione del genere. Lui che s’inventò agli inizi degli anni ’60 l’Istituto Alberghiero di Roccaraso per rifornire di personale qualificato le attività turistiche degli Altopiani.
Oggi quella scuola potrebbe trovare nuova linfa e con essa di conseguenza gli alberghi, ristoranti e bar di tutto il territorio, se solo si indirizzassero quegli oziosi viaggiatori di colore a frequentare l’Istituto.
Quanti problemi si risolverebbero. Una nota di colore che mi piacerebbe vedere presto negli alberghi o nei ristoranti sarebbe quella di essere servito a tavola, di vedere serviti a tavola i turisti, da un bel ragazzone del Ghana, vestito di tutto punto, bianco, con le scarpe eleganti come una volta e con un saper fare frutto del mirabile studio. Non parliamo dell’inglese, non dovrebbero studiarlo, perché a differenza di noi italiani, lo sanno tutti.
Ecco, la politica che si nasconde, quella insensibile, quella poco accorta, cosa potrebbe fare? Me lo chiedo, ve lo chiedo.
Circa trent’anni fa accogliemmo i rifugiati dai Balcani e l’economia locale ne beneficiò. A Roccaraso si installò una vera e propria colonia kosovara e non solo le attività turistiche ne beneficiarono. Oggi si potrebbe fare meglio con una scuola giusta per loro, i nuovi arrivati.
Ah! Dov’è il caro Don Edmondo, che a volte veniva ingiustamente accusato di ingerire nella politica. Lui faceva il prete o per meglio dire il pastore, di anime, e quell’Istituto era il frutto della sua intelligenza, posta al servizio delle sue pecorelle e pure di qualche montone.
Ma si sa, il gregge è tale perché dentro ci sono tutt’e due. E sugli Altopiani perciò tutto funzionava. Oggi, boh!
Ugo Del Castello